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Acqua salubre come base per una coltivazione sana

L’acqua di irrigazione salubre è di importanza cruciale per una coltivazione sana e un’azienda fiorente. L’infezione a opera di un fungo o un batterio nella pianta, l’arresto della crescita o la riduzione radicale sono sempre più spesso correlati alla somministrazione di acqua insalubre (contaminata).

Un aumento delle perdite a causa di funghi quali il Fusarium o il Pythium o di batteri quali l’Acidovorax (sulle Phalaenopsis) mette in luce la necessità di controllare l’acqua. Le analisi che vengono quindi condotte sull’acqua di irrigazione o proveniente dalla vasca possono mostrare un’ingente presenza di funghi o batteri.

In molti casi, l’aumento delle perdite o i problemi sulla qualità delle radici potrebbero essere prevenuti verificando con regolarità l’eventuale presenza di germi nell’acqua di irrigazione.

L’acqua contiene sempre una grande quantità di funghi e batteri, ma per moltidi questi, la loro presenza in quantità normali, non da origine a infezioni. I problemi si manifestano quando la quantità di germi aumenta. In questo caso, non solo le probabilità di infezione aumentano ma, a causa di un deterioramento dell’ambiente radicale, possono prendere il sopravvento nel substrato anche funghi nocivi come la Rhizoctonia e l’Athelia rolfsii. Inoltre, possono manifestarsi problemi nell’assunzione di determinate sostanze nutritive.

Funghi e batteri molto frequenti

Funghi                                                                        Batteri         

  • Athelia rolfsii                                                        ● Agrobacterium
  • Cylindrocarpon destructans                               ●  Erwinia
  • Specie di Fusarium                                               ●  Pseudomonas
  • Specie di Penicilium                                             ●  Acidovorax
  • Specie di Phytophthora
  • Specie di Pythium
  • Specie di Rhizoctonia
  • Specie di Trichoderma

Acqua insalubre
L’importanza di impiegare acqua di irrigazione salubre è fuori discussione, ciononostante si riscontra una scarsa attenzione alla sua eventuale contaminazione. Il fatto che l’acqua salubre può trasformarsi in brevissimo tempo in acqua insalubre non viene considerato a sufficienza: le analisi dimostrano che la quantità di batteri in acqua stagnante calda può passare in 12 ore da uno a 68 miliardi. Inoltre, va considerato che l’acqua può essere contaminata in diverse aree della serra.

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Vasca aperta

Vasca
L’acqua di irrigazione (pulita) deriva dalla raccolta dell’acqua di partenza (generalmente acqua piovana). Nelle vasche aperte, quindi può essere contaminata da fattori esterni come l’uomo e gli animali (uccelli, insetti, ecc.). Tuttavia, sono principalmente le diverse specie di alghe che possono prosperare a causa della presenza di luce nell’acqua. La luce del sole, infatti, ha un effetto di riscaldamento che favorisce la crescita di alghe, funghi e batteri.

Acqua stagnante
Spesso, all’interno della serra, in seguito all’irrigazione, l’acqua ristagna nelle condotte dell’acqua piovana o nei tubi per il gocciolamento e, anche qualora fossero svuotati in seguito all’annaffiamento, rimane comunque dell’acqua nelle tubature principali e di adduzione. Si tratta di un minimo di 5 m³ di acqua per ettaro che, in molti casi, ristagna per un paio di giorni fino anche a un paio di settimane.

Un discorso simile vale anche per le decine o centinaia di metri cubi di acqua all’interno dei silos, dove il tasso di ossigeno cala fino spesso a raggiungere un livello tale da impedire lo sviluppo dei batteri aerobi e causarne perfino la morte. Il tasso di ossigeno nell’acqua, al contrario, non ha alcun effetto sulla crescita e la moltiplicazione di organismi anaerobi, spesso dannosi, consentendone lo sviluppo.

Ricircolo
La maggior parte dei coltivatori ricorre al ricircolo dell’acqua di drenaggio e molti hanno cominciato quest’anno ad adottare questo metodo nella coltivazione della Phalaenopsis. L’acqua che viene raccolta è stata a contatto con le foglie, le radici e il substrato e, durante il percorso, ha portato con sé numerosi funghi e batteri. Se quest’acqua viene reimpiegata in maniera continua, alte sono le probabilità di diffondere un’infezione.

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Mucillagini in un condotto

Mucillagini nell’acqua dei condotti
Per molte colture, le mucillagini presenti nei condotti sono una minaccia che cova senza essere vista. Spesso ci si spaventa della quantità di biofilm che può formarsi nell’arco di un anno nelle condotte dell’acqua piovana. Soprattutto nella parte terminale delle tubature o in altre zone di ristagno si accumula in breve tempo una grande quantità di sporco e le tubature nuove in un paio di anni possono avere l’aspetto mostrato nella foto.

La formazione di biofilm nella rete idrica è spesso una fonte di infezione difficile da arginare. Il biofilm crea infatti uno strato protettivo sui germi che non consente alla gran parte degli agenti di disinfezione di raggiungerli. Inoltre, anche se a prima vista i condotti possono sembrare puliti, è possibile che sia comunque presente un pericoloso biofilm (considerato che un biofilm può presentare lo spessore di appena 10 o 20 micron) che crea un terreno nutritivo per funghi e batteri.

L’acqua disinfettata mediante un dispositivo per il riscaldamento o un dispositivo disinfettante a raggi UV, ad esempio, viene nuovamente contaminata durante il percorso verso la pianta. Come già affermato, inoltre, la crescita dei vettori di infezione aumenta notevolmente in caso di acqua stagnante.

Fertilizzanti
Anche i funghi e i batteri hanno bisogno di nutrimento per crescere e, soprattutto, di azoto. Un aumento del tasso di azoto può pertanto accelerare la prolificazione dei germi. Con l’aumento dell’ammonio e dell’urea, la qualità dell’acqua può peggiorare, poiché viene sottratta una maggiore quantità di ossigeno, necessaria alla trasformazione di queste sostanze nutritive.

Acqua salubre
L’elenco presentato sopra non è esaustivo ma consente di formulare un insieme di misure preventive necessarie a mantenere salubre l’acqua.

Vasca e silo
È consigliabile coprire la vasca. Così facendo, pur rimanendo una (piccola) possibilità di infezione a causa dell’uomo e degli animali, viene ostacolata la crescita di alghe e arginata la produzione di materia morta (melma) sul fondo della vasca. Un discorso simile vale anche per i silos situati in un ambiente esterno o interno. Coprite ogni silo con un telo che impedisca la penetrazione di luce.

Lo sporco si accumula sul fondo della vasca o del silo ed è necessario rimuoverlo con regolarità e pulire il silo, un aspetto che andrebbe considerato in fase di costruzione. È consigliabile creare una pendenza verso il punto centrale del silo e operare un’apertura al centro del telo, collegandolo con il condotto di scarico. Quando il silo è (quasi) vuoto, sarà facile rimuovere la sporcizia accumulata attraverso lo scarico.

Flusso dell’acqua
Per tenere sotto controllo la qualità dell’acqua, è necessario conoscere il percorso che compie. Realizzate un disegno schematico del flusso dell’acqua dalla vasca (o dai silos), attraverso i tubi, fino ad arrivare alle colture, facendo attenzione a riportare i rubinetti e le valvole. Accade infatti che, a causa della chiusura non perfetta di una valvola o di un rubinetto, inaspettatamente l’acqua (insalubre) passa da un silo all’altro o nel condotto idrico.

Purificazione dell’acqua
La misura più importante da adottare è la purificazione dell’acqua. La purificazione dell’acqua è il processo grazie al quale dall’acqua viene sottratta qualsiasi impurità che possa contenere, come sostanze contaminanti e microorganismi (germi). I germi vengono eliminati grazie al processo di disinfezione.
Sono molte le aziende che disinfettano l’acqua di irrigazione utilizzando i raggi UV o il riscaldamento. Per i coltivatori di Anthurium da vaso e da reciso, il ricircolo e la disinfezione dell’acqua di irrigazione sono considerati già da anni un metodo efficace per uccidere i germi presenti nell’acqua di drenaggio/ricircolo. Inoltre, vengono impiegati anche diversi agenti di disinfezione come il cloro o gli ioni di rame e d’argento.

Oltre alla disinfezione, è necessario operare anche la pulitura dell’acqua in modo tale da rimuove lo sporco e il biofilm indesiderati dalle superfici e le pareti delle apparecchiature e dai tubi (per l’acqua piovana o per il gocciolamento).

È importante sapere che la disinfezione dell’acqua mediante, ad esempio, un apparato per raggi UV o l’aggiunta di cloro non previene la formazione di un biofilm nei condotti. Per sterminare i germi nell’acqua e rimuovere il biofilm è necessario ricorrere a un potente ossidante. I tre ossidanti più usati nella floricoltura sono il biossido di cloro, l’acqua ossigenata e l’ozono.

Nella pratica, la somministrazione dell’acqua ossigenata (H2O2) è il metodo più efficiente (si veda il riquadro somministrazione di H2O2). H2O2 è in teoria un ossidante più potente del biossido di cloro e viene spesso aggiunto all’acqua utilizzando un dosaggio maggiore. Tuttavia, uno svantaggio dell’acqua ossigenata è che questo ossidante dà luogo rapidamente a una reazione chimica (ossidazione) scindendosi in H2O e O2.

Sono disponibili in commercio prodotti come Hydrocare e Huwa-san, nei quali accanto a H2O2 è presente anche una quantità minima di argento chelato che stabilizza l’acqua ossigenata. In questo modo, l’azione di ossidazione dura più a lungo e sortisce pertanto un effetto notevolmente migliore per la disinfezione e la pulizia.

La tabella e il grafico sottostanti (fonte: Intracare) presentano un insieme di misure dell’acqua nei condotti per l’irrigazione di un coltivatore di orchidee e mostrano chiaramente che, poco dopo la somministrazione di H2O2 stabilizzato, il numero di germi scende fino a raggiungere quasi lo 0.

La contaminazione dell’acqua si stabilisce misurando la quantità di adenosina-trifosfato (ATP) in essa contenuta, poiché rispecchia il tasso di materia organica.

ATP per Hydrocare ATP con 40 ppm Hydrocare ATP con 40 ppm Hydrocare ATP con 40 ppm Hydrocare
23-4-2015 8-5-2015 27-5-2015 11-6-2015
tampone 1 2776 291 93 21
tampone 2 2835 60 117 22
tampone 4 1604 184 65 20
tampone 5 1779 1471 77 14

Misurazioni dell’ATP nell’acqua prima e dopo la somministrazione di Hydrocare (Fonte: Intracare www.intracare.nl)

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Misurazioni dell’ATP nell’acqua prima e dopo la somministrazione di Hydrocare (Fonte: Intracare).

Ulteriori misure

  • Pulitura dei tubi con un getto d’acqua: per contrastare l’accumulo di sporco (soprattutto nella parte terminale del condotto) è necessario eseguire la pulitura dei tubi con un getto d’acqua. Si consiglia di eseguire la pulitura un minimo di 4 volte l’anno. Si consideri inoltre che quando si comincia con la somministrazione di un ossidante (H2O2), viene rimossa una grande quantità di sporco dalle pareti del condotto, richiedendo una pulitura più frequente.Assicuratevi che l’acqua fuoriuscita non venga in contatto con le colture e non penetri nei letti di coltivazione (Anthurium da reciso). È inoltre importante controllare con regolarità la condizione dei condotti. Suggerimento: se si opera una pulitura regolare mediante un getto d’acqua, è consigliabile collocare alla fine del condotto per l’acqua piovana un rubinetto e un tubo che, mediante una curva a U, raggiunga il suolo.
  • Alternare i rubinetti di irrigazione: cominciare sempre da un rubinetto diverso. Al momento della somministrazione, l’acqua è rimasta per minimo un giorno (e spesso più giorni) nei condotti. Se l’irrigazione ha avvio sempre dallo stesso rubinetto, l’acqua stagnante raggiunge sempre la stessa area.
  • Arieggiare l’acqua: per mantenere un tasso di ossigeno adeguato nell’acqua (silo o vasca) è possibile ricorrere a un sistema di aerazione che aumenti la quantità di questo elemento nell’acqua.

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    Dispositivo per la somministrazione di H2O2

Quadro Somministrazione di H2O2
La maniera più efficiente e affidabile per aggiungere all’acqua una determinata concentrazione di H2O2 è l’iniezione del prodotto direttamente nel condotto principale. Il dispositivo presenta un funzionamento piuttosto semplice.

Materiale: Una pompa di iniezione e un flussimetro collocato sul condotto (si veda la foto). La misurazione del flusso viene collegata alla pompa di iniezione, in modo tale che il numero di impulsi al minuto viene regolato in base alla quantità di acqua al minuto che scorre nel condotto. Quando il flusso all’interno del condotto è sufficientemente costante, non è necessario l’impiego di un flussimetro.

Dati: La pompa deve poter pompare un minimo di 10 ppm (parti per milione) e un massimo di 200 ppm. È necessaria per lo meno una capacità di 150 impulsi al minuto. La lunghezza minima e massima dell’impulso (quantità ml) dipende dal volume di acqua che scorre nel condotto nell’unità di tempo. In molti casi è necessaria una pompa in grado di pompare dai 2 ai 5 l/h.

Calcolo: Il flusso durante l’irrigazione è di 400 litri al minuto. La pompa dosatrice ha una capacità massima di 180 impulsi al minuto. Il dosaggio desiderato è di 25 ppm H2O2.

La percentuale di H2O2 nel prodotto è del 50%.

Sono pertanto necessari 50 ppm di prodotto (= 50 ml per 1000 litri d’acqua). Questo corrisponde a 20 ml di prodotto al minuto per 400 l/m. (In caso di un numero massimo di impulsi/m, vengono iniettati 0,1 ml/impulso.)

È possibile aggiungere l’acqua ossigenata alla soluzione di fertilizzanti nel contenitore B. Poiché H2O2 si ossida, la sua concentrazione nell’acqua di irrigazione non è stabile, pertanto sconsigliamo questa applicazione sul lungo termine. In ogni caso, non aggiungere H2O2 al contenitore dei fertilizzanti nel quale si trovano i microelementi: i chelati vengono scomposti dall’ossidante.

Piano in fasi
Per tenere d’occhio la situazione e accertarsi che l’acqua di irrigazione sia e rimanga salubre, riportiamo di seguito alcuni interventi da realizzare. Vi presentiamo pertanto un piano in tre fasi: il controllo, l’analisi e le misure da adottare.

  1. Controllo
  • Il telo della vasca mostra ancora un funzionamento ottimale e la vasca o il silo risulta ancora ben coperta/o?
  • Quanto sporco si è accumulato sul fondo della vaca o del silo?
  • Il disegno schematico dei tubi è corretto? Sono state eseguite opere di rinnovo o di adattamento ai condotti di aspirazione o a pressione?
  • I rubinetti e le valvole (miscelatrici) mostrano ancora un funzionamento ottimale?
  • I condotti per l’acqua piovana, i raccordi dei tubi per il gocciolamento o gli ugelli presenti nella serra mostrano perdite?
  • È possibile la penetrazione nella serra di acqua proveniente dall’esterno? Si pensi a vetri rotti, a uno scarico e un drenaggio inadeguati alla base della serra.
  • In che misura sono presenti mucillagini all’interno dei condotti? Controllare il livello rimuovendo la chiusura terminale del condotto. Con l’aiuto di un bastoncino per la pulizia delle orecchie fissato a una sottile asta di circa 40 cm, grattare le mucillagini presenti nell’area del condotto compresa tra gli ultimi due ugelli.
  • In caso di utilizzo di un ossidante, verificare che la concentrazione sia ancora adeguata. Il controllo avviene mediante strisce con indicatori di determinati colori (si veda la foto).
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Striscia reattiva per perossido con indicatore

2. Analisi

  • Far analizzare con regolarità l’acqua di irrigazione (si consiglia almeno 4 volte l’anno). Soprattutto nella stagione primaverile e in quella estiva, è utile far analizzare l’acqua di irrigazione con maggiore frequenza. Per controllare il livello di contaminazione dell’acqua di irrigazione può essere condotta un’analisi del tenore di germi che consente di stabilire la quantità e il numero di funghi e batteri. Il tenore di germi viene spesso indicato con la sigla cfu (colony forming units, ovvero unità formanti colonia). Groen Agro Control e Productschap Tuinbouw hanno formulato valori soglia per stabilire i limiti di sicurezza per l’acqua di irrigazione. Per i batteri i valori soglia massimi corrispondono a 500.000 cfu/ml di acqua e per i funghi a 20 cfu/ml acqua. Suggerimento: i fornitori di H2O2 stabilizzato come Intracare e Huwa-san offrono spesso un servizio gratuito di determinazione del carico di malattia nei condotti.
  • Analizzare anche l’eventuale presenza dei funghi e dei batteri più frequenti nell’acqua di irrigazione, come il Fusarium, la Phytophthora e gli Pseudomonas mediante un multiscan del DNA. Si può anche optare di verificare prima la presenza di germi e, nel caso in cui si rilevi un tasso alto, condurre uno scan del DNA per comprendere di quali germi si tratta. Alcune aziende conducono frequenti analisi dell’acqua per stabilire la presenza di determinati germi patogeni e tenerne sotto controllo lo sviluppo nel corso dell’anno. Il grafico sottostante riporta i risultati di un’analisi ogni due/quattro settimane.
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Concentrazioni di funghi nell’acqua di drenaggio nel corso di un anno Si riscontra con regolarità la presenza del Pythium (colonna arancione), accanto al Fusarium (colonna nera) e al genere Neonectria (colonna verde).

3.Misure
Sulla base dei risultati della fase di controllo e di analisi, vengono stabilite le misure da adottare. Di seguito vengono elencate con funzione di supporto alcune misure da implementare:

  • La pulizia dei silos;
  • La rimozione dei depositi dalla vasca;
  • Maggiore manutenzione dei dispositivi di disinfezione;
  • Maggiore frequenza nella pulitura dei tubi con getto d’acqua;
  • Aumento della concentrazione dell’ossidante.

Grazie a queste informazioni e ai punti di interesse elencati, vi offriamo strumenti per orientarvi con maggiore sicurezza verso una coltivazione sana e un’azienda fiorente. Un’acqua d’irrigazione salubre è di importanza cruciale!

 

L’articolo è stato scritto in collaborazione con Bureau IMAC. Anthura e Bureau IMAC non possono essere ritenute responsabili per qualsiasi danno, sia diretto sia indiretto, causato dall’applicazione di un suggerimento relativo alla coltivazione.

Opzionale (a seconda dell’articolo)

  • Il coltivatore è sempre responsabile della consultazione dell’etichetta di prodotti per la protezione delle colture.
  • Le informazioni per la coltivazione fornite si applicano a località situate nei Paesi Bassi.